Cerimonia Passo Monte Croce Comelico
LA CROCE VOTIVA A PASSO DI MONTE CROCE COMELICO
Il passo di Monte Croce di Comelico (Kreuzbergpass in tedesco - 1.636 m s.l.m.) è un valico alpino delle Alpi Sud-orientali, posto al confine tra la regione Trentino-Alto Adige e il Veneto, tra i comuni di Sesto (valle di Sesto, provincia autonoma di Bolzano) a ovest e Comelico Superiore (Cadore, provincia di Belluno) ad est: segna il confine tra le Dolomiti (Dolomiti di Sesto) e le Alpi Carniche ed è attraversato dalla strada statale n. 52 Carnica, rappresentando di fatto la porta di ingresso al Comelico dalla Val Pusteria e viceversa. Nella prima guerra mondiale il passo segnava il confine tra l'Italia e l'Impero Austro-Ungarico.
Nel 1953 inizia la storia della Croce Votiva al Passo di Monte Croce Comelico, come risulta dalle cronache nel numero 8 anno III° di “Scarpe Grosse”, il periodico della Sezione Alto Adige dell’Associazione Nazionale Alpini.
In seguito al desiderio dei veterani soldati austriaci della montagna di incontrarsi con i soldati della montagna italiani, espresso alle nostre autorità consolari, con le autorità militari, il Commissariato del Governo e l’Associazione Nazionale Alpini, quasi in sordina, organizzò il “convegno”. Cinquecento Standschützen e mille Alpini si ritrovavano per la prima volta nei luoghi che li avevano visti affrontarsi in armi quasi trent’anni prima.
Raccolti sotto ad una grande croce rivestita di rami di pino e rododendri, hanno assistito alla messa officiata dal rev. Karl Schumacher, Standschützer di Innsbruck e Don Perugini, cappellano sezionale, accompagnati dalla fanfara del 6° Apini e da quella degli Standschützen. Presente al “convegno” anche un picchetto di Alpini in armi a rendere gli onori.
Autorità presenti, da parte Austriaca, i Generali Kirsch e Wolf, presidenti dell’associazione Kaiserjäger, il Col. Haubold, il dott. Schumacher, presidente dei Tiroler Standschützen, il sig. Franz Pellet e il dott. Rudolf Flatscher. Presenti per la parte italiana, il Presidente nazionale dell’A.N.A. dott. Balestrieri, la medaglia d’oro Cesari, il Gen. Brisotto, il Col. Gioppi per S.E. il Gen Consoli, il Ten.Col. Zenchi, comandante interinale della Legione Carabinieri di Bolzano, il Ten.Col. Monticelli e il Magg. Donà. Facevano gli onori di casa il Magg. Nino Genesio Barello, presidente della nostra sezione con i vice presidenti Marangoni e Taddei ed i consiglieri on. Berloffa e sig. Dalpiaz.
Dopo la deposizione delle corone, i discorsi e gli scambi di doni tra le massime autorità presenti, a cura del IV Comiliter è stato distribuito un ottimo rancio consumato in comune sui prati.
Per la prima volta Standschützen ed Alpini si ritrovavano a fare festa insieme tra quei monti che li avevano visti servire le rispettive Patrie in armi.
Nel frattempo le autorità si concessero una colazione ufficiale all’albergo “Tre Cime” di Sesto dove, su suggerimento del Magg. Donà, decisero che quella croce doveva restare stabilmente in quel luogo ed una targa ricorderà quel giorno ed il raduno.
L’anno dopo, domenica 29 agosto 1954, la croce definitivamente sistemata ad opera della Sezione “Alto Adige” Bolzano e del Btg. Bassano reca sul basamento una targa che esalta “quei prodi che per la Patria pugnarono”.
La cerimonia è iniziata con la S. Messa e la benedizione della Croce Votiva da parte del cappellano militare Don Perugini. Sono seguiti i discorsi del presidente nazionale dott. Balestrieri, del Gen. Kirsch e del Magg. Barello. Tutti hanno esaltato il valore morale della cerimonia, auspicando sempre più stretti vincoli di amicizia e collaborazione tra i popoli. Anche l’anno seguente vide riunirsi trecento Alpini e cento Standschützen. La S. Messa, in quella occasione, fu celebrata dall’Ordinario Militare S.E. Pintonello. Presenti oltre i vertici delle Associazioni d’arma Italiane ed Austriache, anche il Gen. Vacchelli, comandante il territorio di Bolzano, un picchetto del Btg. Trento e la banda della Guardia di Finanza.
La cerimonia continuò anche negli anni a seguire, sempre con la presenza di un picchetto in armi fornito da reparti del IV Corpo d’Armata e spesso con il suo Comandante.
La cerimonia, anche se in tono minore, proseguì anche durante il periodo degli attentati dinamitardi dei separatisti dell’Alto Adige (anni ’60). Nonostante le tristi vicende di quel periodo, restarono comunque l’amicizia ed il rispetto reciproco con i soldati della montagna d’oltre Brennero.
Nelle cronache di “Scarpe Grosse” si ricomincia a parlare della Cerimonia di Monte Croce nel 1972, dove in occasione di “Raid Alpinistici” delle Truppe Alpine, si trovava l’occasione per deporre una corona d’alloro alla Croce Votiva. Negli anni a Seguire ritornarono anche le rappresentanze degli Schützen di Innsbruck, a cui si aggiunsero anche quelle dei Frontkämpfer di Sesto e San Candido.
Nel 1985 la croce venne sostituita, ed anche negli anni a seguire, nel mese di settembre fu sempre meta del pellegrinaggio di Schützen e Alpini sia in congedo che in armi.
Tredici anni dopo, nel 1998, gli Alpini del Gruppo A.N.A. di San Candido-Sesto, sostituirono di nuovo la croce.
Con il susseguirsi dei Presidenti di Sezione, è proseguita negli anni la tradizione di svolgere, nella seconda metà del mese di settembre, la cerimonia alla Croce Votiva di Passo Monte Croce Comelico. Nel corso degli anni, numerose sono state le autorità che hanno presenziato all’evento. Tra questi citiamo, oltre ai vari sindaci dei comuni di Dobbiaco, San Candido e Sesto, anche la presenza del Gen. C.A. Rizzo, comandante del IV° Corpo d’Armata Alpino, presente alla cerimonia del 1984, Il Gen. C.A. Cauteruccio, capo di stato maggiore del IV° Corpo d’Armata Alpino, presente nel 1988, nuovamente il Gen. Rizzo, presente alle edizioni dal 1989 al 1991 (il Gen. Rizzo è stato presente a numerose edizioni della manifestazione anche al termine del servizio attivo), il suo successore il Gen. C.A. Federici, presente nel 1992, Il Gen. C.A. Primicerj, Comandante delle Truppe Alpine, ospite nelle edizioni dal 2010 al 2013, il Gen C.A. Gamba, Comandante delle Truppe Alpine, presente all'edizione 2022. Presenti inoltre in più edizioni i vari comandanti che si sono succeduti alla guida del Btg. Alpini Bassano, del 6° e del 7° RGT Alpini, oltre alle rappresentanze locali dei Carabinieri, della Polizia e della Guardia di Finanza.
Nel corso degli anni anche la delegazione di Schützen ha visto la presenza di diverse compagini. Infatti, oltre agli Standschützen di Innsbruck, Sillian e Lienz, presenti nelle prime edizioni della manifestazione, si sono aggiunti nel corso degli anni le delegazioni delle compagnie di Schützen di Wilden e di Sillian, guidate dal Comandante Pellet, le delegazioni dei Frontkämpfer di San Candido e Sesto, oltre a una delegazione della Croce Nera.
Non sono mancate infine le presenze delle Sezioni e dei Gruppi Alpini del Triveneto, in particolare dalle Sezioni confinanti di Belluno e Cadore.
Dal 1953 ad oggi, si hanno notizie della Cerimonia alla Croce Votiva per moltissimi anni. Si hanno invece poche notizie delle edizioni svolte negli anni ’60 e nella seconda metà degli anni ’70.Dai primi anni ’80 ad oggi, la cerimonia si è svolta tutti gli anni, eccezzion fatta per l’edizione 2020 che non si è tenuta causa Covid-19. Lo svolgimento costante della Cerimonia è frutto del lavoro e dell’impegno dei Gruppi della Val Pusteria che, nel corso delle tante edizioni, hanno dato supporto logistico, e non solo, alla Sezione Alto Adige nella realizzazione dell’evento.
Ricerca storica a cura del Referente Centro Studi Sezione ANA Alto Adige Franco Tomazzoni
Fonti storiche e iconografiche: Scarpe Grosse
Dati aggiornati al mese di agosto 2023